Compagnia d'Armi Rinascimentale della Stella - Messina 
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Alabarda


(forse dall'arabo ḥarbah; fr. hallebarde; sp. alabarda; ted. Hellebarde; ingl. halberd). - Arma da offesa, inastata, che si compone di un ferro fermato all'asta, foggiato superiormente a spuntone, a spiedo, o a lancia acuta e tagliente da ambe le parti, e che, presso il punto d'attacco, ha una specie di corta scure da una parte e una o più punte dall'altra. Invece della piccola scure, alcune alabarde hanno una mezzaluna a corna appuntite. Questa arma bianca, efficacissima per caricare il nemico, arrestandone l'impeto con la punta e menando fendenti col taglio, sembra fosse in uso da tempo immemorabile in Cina, e si diffondesse in Europa soltanto sul finire del 1300, attraverso la Scandinavia e l'Allemagna. Più tardi gli Svizzeri l'introdussero in Italia nella loro prima calata nel 1422, mentre in Francia entrò solo al tempo di Luigi XI (1461-1483). Fu arma preferita per lungo tempo dai soldati tedeschi (Lanzi), che, combattendo e predando, percorsero l'Italia per tutto il Cinquecento, a soldo ora dell'uno ora dell'altro principe. Nel Seicento, diffusosi e perfezionatosi l'uso delle armi da fuoco, l'alabarda si trasformò in arma di parata, ornando


04 Settembre 2015 - 18:57 | 0 commenti Leggi/Commenta



La Vara


La Vara, Processione del simulacro della Madonna dell'Assunta. Già nella prima metà del '500 si svolgeva a Messina una splendida festa che culminava con la processione, il 15 Agosto, della Vara (anticamente detta Bara). La festa dell'Assunta chiudeva, in Sicilia, il ciclo delle grandi feste religiose e vedeva la partecipazione di tutte le classi sociali; l'aristocrazia poi, a settembre, si trasferiva nelle tenute di campagna a godere il fresco e la vendemmia. La più celebre di tutte fu sempre quella di Messina per la grandiosità degli apparati e la particolarità della "machina".

Per quanto riguarda la sua ideazione, diversi studiosi locali l'hanno attribuita a tale Radese in occasione della venuta a Messina dell'imperatore Carlo V nel 1535 ma è probabile che essa sia precedente di oltre un secolo, forse riadattata per la visita dell'imperatore. E' quasi certo che l'insigne scienziato Francesco Maurolico abbia suggerito alcuni dei meccanismi interni. La Vara infatti presenta al suo interno una serie di ingranaggi che, azionati manualmente, ne consentono i vari movimenti. La "machina" è una grande struttura di forma piramidale che simboleggia l'as


12 Agosto 2013 - 19:41 | 0 commenti Leggi/Commenta



Castel Gonzaga


Sulla collina di Montepiselli, in posizione dominante (160 s.l.m.) sorge l'imponente forte Gonzaga. Si tratta di una costruzione risalente alla metà del XVI secolo, periodo in cui l'intera struttura difensiva di Messina fu ampliata e rinforzata. Il suo nome si deve all'allora vicerè di Sicilia D. Ferrante Gonzaga. Edificato fuori dalla cinta muraria, la sua costruzione fu completa nel 1545 sotto la direzione del celebre architetto militare Antonio Ferramolino da Bergamo coadiuvato quasi certamente dal messinese Francesco Maurolico. Il forte fu costruito al termine di una strada che dai monti Peloritani giungeva presso le mura della città con lo scopo di difendere (insieme al vicino forte Castellaccio) gli accessi montani. Da questa collina era possibile inoltre un largo controllo sia sui monti che sulle acque dello stretto. In questi anni l'espansione dell'impero Ottomano dilagava in tutto il Mediterraneo e la Sicilia aveva quindi bisogno di difese adeguate. La politica di Carlo V si mosse perciò in questa direzione. Messina in particolare, vista la sua posizione sullo Stretto, ebbe un ruolo rilevante di piazzaforte oltre che di base navale per le s


10 Maggio 2013 - 21:10 | 0 commenti Leggi/Commenta



La Fiera di Messina... La più antica!!


La storia della Fiera di Messina ha un’origine lontana nel tempo: il 1296 può essere considerato l’anno di nascita ufficiale; in quell’anno, infatti, Federico II di Svevia regolamentò l’istituzione della Fiera con una serie di leggi, che con debita traslazione storica possiamo riconoscere ancora oggi: le Generale Nudinae avevano durata di quindici giorni e vi potevano partecipare mercanti locali e stranieri. La Fiera, denominata del Santo Sepolcro, si teneva fuori le mura delle città, nelle vicinanze di un’omonima chiesetta normanna; tale area viene localizzata tra la parte nord di Porta Reale e la Chiesa di San Francesco Di Paola. In questa sede, e successivamente entro le mura delle città, lungo le banchine del porto, la Fiera raggiunse, nel XV secolo, il culmine della sua attività e della sua fama. Il declino si ebbe in seguito al malgoverno della città, alle lotte intestine e alle crisi economiche. Una decadenza dalla quale la Fiera non riuscì a risollevarsi nemmeno sotto il governo Borbonico, nonostante la concessione del “Porto Franco”. Con l’Unità d’Italia e successivamente con l’apertura del canale di Suez, il Porto di


27 Aprile 2013 - 09:23 | 0 commenti Leggi/Commenta



La Badiazza

La Chiesa di S. Maria della Valle o della Scala sorge nel letto della fiumara S. Michele, fuori della città di Messina, lungo il percorso di valico dei monti Peloritani.
Le antiche fonti affermano che in epoca normanna vi era stato fondato un monastero con il titolo di S. Maria della Valle. La leggenda della sua intitolazione narra che durante il regno di Federico II attraccò al porto di Messina una nave proveniente dall'Oriente nella quale i marinai avevano nascosto un'icona rubata raffigurante la Vergine affiancata da una scala. Con grande stupore dei marinai e di tutti gli astanti al momento della partenza la nave non riuscì a staccarsi da terra; i marinai rivelarono allora all'arcivescovo l'esistenza della sacra immagine e la riportarono a terra; issata su un carro trainato da buoi lasciati liberi di andare dove avessero voluto, fu da questi condotta fino ai piedi dei Colli S. Rizzo, dove vivevano alcune monache benedettine. Da quel momento il monastero e la sua Chiesa presero il nome di S. Maria della Scala; alla sua icona portata in processione durante la pestilenza del 1347 lo storico messinese Samperi attribuiva numerosi miracoli.
Diverse s


05 Aprile 2013 - 17:09 | 0 commenti Leggi/Commenta



Cavalieri della Stella ...La Storia



DIFENSORI DELLA CRISTIANITA’ NELLA CITTA’ DEL PELORO
Con il dilagare della potenza ottomana il Mediterraneo, tra il Quattrocento ed il Cinquecento, divenne un lago turco, nel quale tutti gli stati musulmani della fascia mediterranea dell’Africa furono attratti nell’orbita della sublime Porta. La presenza di corsari e pirati turchi rese insicure le rotte delle navi cristiane e la vita delle popolazioni rivierasche, periodicamente colpite da razzie.

Messina, come tante altre città e villaggi ubicati lungo le coste del Mediterraneo, pagò il suo pesante tributo in termini di razzie, distruzioni, rapimenti e riscatti. Qualche volta, però, riuscì a respingere le insidie barbaresche, come nel settembre del 1595 quando la tenacia dei messinesi fece desistere la potente armata turca guidata dal rinnegato Sinan Bassà.

Fu in tale occasione che lo stratigò della città, marchese di Geraci, concepì l’idea di costituire una congregazione permanente di cavalieri, il cui compito, scrive Giacomo Crescenti nelle “Istorie messinesi”, “fosse quello di esser pronti per primi alla difesa della patria ogni volta che se ne sperimentasse il bi


03 Dicembre 2012 - 21:26 | 0 commenti Leggi/Commenta



Il Teatro Vittorio Emanuele

La Storia
In posizione di classifica il teatro “Vittorio Emanuele” di Messina, già “Santa Elisabetta”, ricopriva uno dei primi posti in Italia per grandezza e lusso dopo i teatri “Alla Scala” di Milano, “La Fenice” di Venezia, “San Carlo” di Napoli e “Massimo” di Palermo.
Al turista in visita a Messina saltava subito all’occhio, con grande piacevolezza, la mole del teatro, costruito secondo i canoni dell’Ottocento italiano ed europeo in stile Neoclassico. La costruzione dell’imponente edificio non ebbe un solo motivo catalizzatore, ma diversi. Innanzitutto, bisogna fare un passo indietro per capire la situazione dello spettacolo a Messina agli inizi del XIX secolo.
Nel giornale “Il Faro” del 29 giugno, dell’anno 1836, Carlo Gemelli, prendendo spunto da una polemica che un ignoto viaggiatore, in visita a Messina, aveva mosso contro la Cittadinanza, affermando che


«I Messinesi hanno gusto pe’ divertimenti e per ogni sorta di piaceri, meno che di teatro», replicava: «Sappia il nostro censore che l’aver noi un “infelicissimo teatro” non porta quella sua “gentile illazione” di non aver


12 Giugno 2012 - 13:10 | 0 commenti Leggi/Commenta



La Real Cittadella


L'imponente struttura difensiva presenta una forma stellare (pentagonale), con cinque bastioni angolari, tipica dell'evoluzione seicentesca della fortificazione alla moderna. la struttura difensiva era poi completata da rivellini ed altre numerose opere esterne.




Sorge sulla stretta Penisola di San Raineri dalla caratteristica forma a falce che chiude il porto naturale di Messina, proteggendolo verso il mare aperto. La fortezza non fu realizzata tuttavia solo per motivi difensivi. Infatti fu costruita dagli spagnoli dal 1680 al 1686, dopo la sanguinosa rivolta del 1674. Pertanto la cittadella doveva controllare la città con le proprie artiglierie ed alloggiare una forte guarnigione in una posizione facilmente difendibile.

Il progetto fu affidato all'ingegnere regio Carlos de Grunenbergh, esperto di fortificazioni, che lavorò in Sicilia per circa un ventennio verso la fine del XVII secolo. La fortezza, che interrompeva completamente la piccola penisola, si affacciava sia verso il mare aperto che verso il porto ed era inol


05 Maggio 2012 - 20:00 | 0 commenti Leggi/Commenta



Le barrette


Fra le antiche tradizioni religiose ancora oggi molto sentite, Messina ricorda anche la Processione delle "Barette", che si suole fare ogni anno il Venerdì Santo.

Le origini della processione si fanno risalire al XV sec., periodo della presenza spagnola a Messina e sin dalla sua prima apparizione venne considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale a Messina. Il termine "Barette" trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché venivano portate a spalla un'immagine dell'Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Già nel 1610 la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue che rievocassero la passione di Cristo. Venivano portate in processione una statua dell'Addolorata seguita da cinque bare.

Essa si svolgeva esattamente nella notte del Giovedì Santo alle "2 ore di notte", corrispondenti alle attuali ore 21.
Nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Barette come "La caduta" e "L'ultima Cena". Il terremoto del 1908 interruppe la processione per 14


04 Aprile 2012 - 23:42 | 1 commenti Leggi/Commenta



1861 Resistenza della Real Cittadella


Il 13 Marzo 2012 ricorre il 151° anniversario dell’eroica difesa della Real Cittadella di Messina da parte dei fedelissimi soldati duosiciliani, comandati dal Generale Fergola, assediati dalle truppe piemontesi del Generale Cialdini.

Era il 13 Marzo 1861, aquattro giorni dalla proclamazione a Torino del Regno d’Italia, quando dalla Cittadella veniva ammainata la candida bandiera duosiciliana. La fortezza messinese rappresentò, insieme con quelle di Gaeta e di Civitella del Tronto, l’estrema resistenza del millenario Regno delle Due Sicilie, dove i nostri soldati pur sapendo della inutilità di ogni sforzo cercarono di difendere la Patria esprimendo la propria fedeltà al Re Francesco II di Borbone.

Questi uomini dimostrarono con le loro gesta eroiche e con i 47 caduti sugli spalti che il soldato duosiciliano sapeva combattere e morire per un ideale in contrapposizione ai tanti tradimenti e vili defezioni che portarono alla caduta del Regno.

Una gloriosa pagina del nostro passato volutamente cancellata dalla storiografia ufficiale come la stessa Real Cittad


11 Marzo 2012 - 10:44 | 0 commenti Leggi/Commenta



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ragazuoli finalmente siamo oneline.... ...

20 feb 2012 - 20:46

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